Scaligera Valeggio Rugby: Guglielmi (63° Sartori), Scomazzon, Venturelli, Magalini, Marchesini, Adami, Tuci, Gaspari, Smaniotto, Belligoli (78° Verità), Bertolaso, Roncari, Borsatti (13°Ferrari), Bertolasi (41° Agazzani), Bovo. Non entrati: Ugolini, Pezzini, Cordioli.
Marcatori: 13° Meta Checco, Trasformata; 16° C.P. Adami; 20° Meta Checco, Trasformata; 28° C.P. Adami; 38° Meta Checco, Trasformata; 69° Meta Roncari, Trasforma Adami.
Quello che molti temevano, compreso il sottoscritto, si è puntualmente avverato: la partita che segue una vittoria importante, magari insperata, contro una squadra ritenuta meno forte spesso è quella che ti lascia con l’amaro in bocca.
Il Checco Camposampiero avrebbe dovuto costituire un tassello vittorioso per un finale di campionato ricco di soddisfazioni, così non è stato, anzi, i padovani hanno dimostrato, soprattutto nel primo tempo, di essere una squadra giovane ben gestita in campo dai propri uomini guida in grado di affrontare alla pari qualsiasi avversario del girone.
Di contro la Scaligera Valeggio è mancata proprio nella propria regia, magistrale la scorsa domenica, che non ha saputo creare quell’ordine e quella compattezza che ci si aspettava. La ripresa ha visto per la verità crescere il pacchetto di mischia, sino a dominare l’avversario, ma i palloni forniti ai trequarti non hanno avuto alcun risultato.
Un primo tempo inguardabile dal lato dei valeggiani che hanno sbagliato l’impossibile collezionando, man mano che il tempo passava e gli avversari segnavano, una grossa dose di nervosismo che rendeva tutto molto difficile.
Il parziale della prima fase di gioco fa capire che al gioco sconclusionato dei blues il Checco Camposampiero opponeva una condotta di gioco efficace, prova ne siano le tre mete segnate, tutte trasformate.
Soltanto all’inizio del secondo tempo la Scaligera Valeggio entra in gioco con le mischie ordinate creando buone azioni offensive proprio partendo dalle mischie vinte. Da una mischia parte un carrettino fermato fallosamente dagli avversari a pochi centimetri dalla linea di meta e la successiva nuova mischia, fermata ancora una volta con un fallo dai padovani, avrebbe potuto far ottenere ai blues una meta di punizione.
Purtroppo, si è insistito troppo sull’apertura dei palloni al largo senza risultati, probabilmente optando per un gioco più chiuso si sarebbe logorato maggiormente il pacchetto avversario, già in sofferenza, facendo crollare la capacità difensiva del Checco.
Il secondo tempo ha visto soltanto la solitaria segnatura dei blues e una loro netta prevalenza territoriale e questo lascia intendere quanto sia amara la sconfitta per le occasioni mancate.
La cronaca:
Già dal calcio d’inizio, Adami non ha fatto fare i necessari dieci metri al pallone concedendo una mischia agli avversari, si è capito che qualcosa non stava funzionando per il verso giusto e la meta subita dopo soli tredici minuti confermava il momento difficile dei blues. La meta era trasformata.
Dopo tre minuti, Adami piazzava un calcio di punizione che dava un po’ di respiro ai valeggiani.
Bastavano soltanto quattro minuti perché, al ventesimo, i padovani entrassero di nuovo in meta, anche questa trasformata.
Soltanto un altro piazzato del solito Adami, al ventottesimo, teneva accese le speranze per i locali ma erano ancora gli ospiti a segnare una facile meta allo scadere del primo tempo, anche questa trasformata.
Il secondo temo iniziava con la Scaligera Valeggio decisa ribaltare il risultato ma sino al sessantanovesimo quando una bella azione di mischia sfruttata magistralmente dall’opportunista Roncari, mandava in meta i blues. I restanti minuti vedevano ancora i valeggiani pressare gli avversari nei pressi della loro meta ma erano proprio i padovani a costruire un’azione da meta allo scadere, azione che non aveva successo per l’uscita in fallo laterale del giocatore del Checco Sampietro.
Sconfitte per entrambe le due under 15 della franchigia a Padova opposte ai pari età del Petrarca.
La maggior prestanza tecnica che fisica dei padovani ha fatto la differenza ma i ragazzi della franchigia, nonostante i pesanti passivi subiti, hanno cercato di contrastare sino in fondo con coraggio l’evidente superiorità degli avversari.
Daniele Bennati